Nota a margine: (rant off topic)
Cos'è quest'infatuazione della stampa italiana per il termine "deportare"?
Capisco che il richiamo alla orrorifica espressione "deportazione di massa" sia ~~suggestivo~~ clickbaity, e capisco anche che il false friend inglese deportation possa trarre in inganno chi non sa tanto bene l'italiano (cosa che non dovrebbe riguardare chi di mestiere fa il giornalista), ma per i verbi corretti sono (tra altri possibili) trasferire per i carcerati e espellere per i clandestini.
Deportare, anche usato figurativamente, trasmette l'idea del privare una persona della libertà forzandola a vivere in un luogo lontano (magari rinchiudendola in qualche campo "di lavoro") e non si adatta al caso di chi viene spostato da un carcere a un altro o viene riportato nel paese di residenza e lasciato libero.
Potremmo preservare il termine per quando serve davvero?
Altrimenti che parola resta da usare per i casi più gravi, come ad esempio quando si parla di piani (criminali e genocidi) di eradicare l'intera popolazione della striscia di Gaza?
Grazie e scusate il rant.
(IANAL) Le penali nei contratti servono solo a predeterminare l'importo da pagare a titolo di risarcimento danni in caso di inadempienza. Nel tuo caso la partenza anticipata non comporta alcun danno per l'albergo e quindi non ci sarebbe niente da risarcire.